Cercavate un programma gratuito per il vostro computer, l’avete scaricato dal sito www.italia-programmi.net e ora vi hanno scritto pretendendo il pagamento di 96 euro o poco più? Se vi può consolare, non siete soli, visto che in questi mesi migliaia di persone hanno ricevuto analoghe comunicazioni dal tono più o meno minaccioso attraverso le quali la società titolare del sito, la Estesa Limited con sede addirittura alle Seychelles in un luogo che nemmeno l’occhio satellitare di Google Maps riesce a scovare, intima di pagare l’abbonamento ai servizi del sito. Abbonamento? Ma non erano programmi gratis? I programmi sì, anche perché si trovano senza difficoltà in internet dai siti ufficiali. Il sito, però, li raccoglie, li cataloga, e mette a disposizione un motore di ricerca interno e un servizio di download (ossia la possibilità di scaricarli). E questo servizio si paga. Eccome.
La vicenda è già nota agli operatori del settore, tant’è vero che anche l’autorità per la vigilanza sul mercato e la concorrenza, l’Antitrust, dopo un’attenta istruttoria ha ordinato alla società proprietaria del sito di non pubblicizzare la fornitura dei programmi sui motori di ricerca facendo intendere che tale attività sia gratis, far capire bene ai consumatori che si tratta di un servizio a pagamento ed evitare di mandare continui solleciti agli utenti che dichiarino di non aver mai voluto stipulare un contratto, visto che dal sito non si capiva in maniera chiara.
Dapprincipio la società si è adeguata, poi, dopo un po’ di tempo, pare sia tornata, specie in certi orari della sera o della notte, la fumosità iniziale che indurrebbe (ma il condizionale è d’obbligo) in errore.
Il consiglio sul comportamento da tenere ricevendo questi solleciti è quello di ignorarli, a meno che non giungano per raccomandata con avviso di ricevimento. In questo caso, che sino ad oggi non ci risulta ancora avvenuto, è bene rivolgersi ad uno dei nostri sportelli per preparare una diffida da inviare (…alle Seychelles…) alla società che gestisce il sito.
Fondamentale per monitorare la vicenda è che i consumatori segnalino, alle nostre sedi della Lega Consumatori Sicilia o direttamente all’autorità Antitrust (clicca qui per fare la segnalazione), ulteriori sviluppi della situazione.