Dal 1 luglio le pensioni in contanti superiori a mille euro non potranno più essere pagati in contanti. I pensionati che percepiscono pensioni oltre questo importo sono quindi obbligati ad aprire un conto corrente in banca o in posta, oppure un libretto postale o, ancora, attivare una carta prepagata abilitata a ricevere bonifici.
Rimangono, precisa l’INPS, senza limitazioni i pagamenti delle pensioni con importo ordinario inferiore a 1000 euro, anche nei casi in cui le singole rate superino tale soglia per la concomitanza del pagamento di arretrati, conguagli e somme aggiuntive (ad esempio, la quattordicesima).
Visto l’obbligo, molte aziende bancarie si sono mosse per venire incontro ai pensionati più in difficoltà. Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi, Bpm, Mps e altri hanno creato un conti correnti base gratis, o con condizioni agevolatissime, riservati alle categorie sociali svantaggiate. Basta avere un Isee, Indicatore della situazione economica, fino a 7.500 euro all’anno, e rendita fino a 1.500 euro al mese. Informazioni presso le banche o le poste.
Questi conti correnti “modello base” hanno però delle limitazioni. Sono a rendimento zero e a operatività limitata. Niente scopertura (fido), niente deposito titoli, niente assegni. Si può sono prelevare, incassare, ritirare soldi ai Bancomat.
Per aprire un conto ci si può direttamente rivolgere a banche, alle Poste o all’Inps, per cui chi è in possesso del codice Pin per i servizi telematici, può optare tra banca, posta e portale Inps, mentre chi non ha dimestichezza con gli strumenti informatici, il consiglio è recarsi personalmente e direttamente presso gli uffici territoriali dell’Inps o un Patronato di fiducia.
Inutile poi ostinarsi, rifiutando la novità. L’INPS informa infatti che “la legge, inoltre, prevede anche una fase transitoria di tre mesi a partire dal 1° luglio, durante la quale l’Istituto deve continuare a disporre i pagamenti mensili in attesa che il pensionato effettui la scelta delle modalità alternative alla riscossione in contanti: i pagamenti disposti saranno sospesi da Poste Italiane o dalle Banche, che verseranno le somme in un conto di servizio transitorio, per trasferirle poi, senza oneri per il beneficiario, sul conto corrente o libretto aperto dal pensionato. In caso contrario, le somme accantonate saranno restituite all’Inps una volta decorso il termine del 30 settembre 2012”.