Brutte notizie per i Comuni che hanno deciso di combattere il parcheggio selvaggio in doppia fila (e, a volte, di far cassa sulle spalle degli automobilisti) utilizzando sistemi di videoripresa dall’auto dei vigili in rapido passaggio nelle vie più trafficate.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre da un lato chiarisce che ai sensi dell’art. 201, c. 1·bis, lett. d), del Nuovo Codice della Strada (Dls n. 285/1992), le violazioni al divieto di sosta possono dar luogo alla contestazione non immediata nel caso di accertamento in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, osserva che i sistemi di videosorveglianza, mentre possono essere idonei a dimostrare l’avvenuta violazione, non risultano tuttavia idonei a dimostrare l’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, circostanza che può essere accertata solo dall’intervento diretto degli organi di polizia stradale, e pertanto non risulterebbe giustificata la contestazione non immediata.
Ciò significa che se la multa non viene contestata subito e viene spedita a casa, vi sarebbero gli estremi per l’annullamento della sanzione. Grandi città italiane dovranno fare i conti con questa novità, Palermo e Milano in testa; novità che, in tempi di crisi, rischia di mettere in difficoltà i bilanci pubblici delle già dissestate finanze pubbliche.
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