L’uso di additivi negli alimenti diventerà fra poco ancora più sicuro e più trasparente di quanto non sia ora grazie a due strumenti legislativi adottati dalla Commissione europea. “La data odierna segna una tappa importante nelle nostre iniziative per rafforzare la sicurezza alimentare nell’Unione europea” ha affermato John Dalli, Commissario responsabile per la salute e i consumatori. “L’adozione di due regolamenti sugli additivi conferirà nuovi poteri ai cittadini e all’industria stessa poiché renderà più facile per tutti gli interessati sapere esattamente quali additivi sono consentiti negli alimenti” ha aggiunto il Commissario. “In parole povere, questo significa che i cittadini saranno meglio informati e che, allo stesso tempo, l’industria alimentare dell’UE disporrà degli strumenti per mettere sul mercato nuovi prodotti innovativi e sicuri” ha concluso John Dalli.
I due regolamenti stabiliscono due nuovi elenchi.
Il primo riguarda gli additivi negli alimenti e diverrà applicativo nel giugno 2013 (questo periodo di transizione per la sua applicazione è stato ritenuto necessario per consentire all’industria alimentare dell’Unione di adattarsi alle nuove regole). Tale elenco, che è anche disponibile in una base dati online(https://webgate.ec.europa.eu/sanco_foods/?sector=FAD), consentirà ai consumatori, agli operatori del settore alimentare e alle autorità preposte al controllo diidentificare agevolmente quali additivi sono autorizzati in un prodotto alimentare specifico.
Il secondo elenco concerne gli additivi negli ingredienti degli alimenti come ad esempio altri additivi, enzimi, aromatizzanti e nutrienti e sarà applicativo 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.
La compilazione dei due elenchi costituisce un passo importante nell’attuazione del regolamento quadro (CE) n. 1333/2008 sugli additivi alimentari adottato nel dicembre 2008.
Trasparenza
Quello della trasparenza è uno degli aspetti principali arrecati dalla nuova legislazioni. Gli usi ammessi di additivi sono elencati d’ora in poi conformemente alla categoria di alimento cui possono essere aggiunti. La Commissione ritiene che ciò sia un notevole miglioramento rispetto ai vecchi elenchi che erano sparpagliati in diversi allegati di tre diverse direttive.
I nuovi elenchi rendono estremamente chiaro ad esempio il fatto che per certe categorie di alimenti gli additivi autorizzati sono estremamente limitati o non ve ne sono affatto. Ciò vale ad esempio per lo yogurt non aromatizzato, il burro, la composta, la pasta, il pane ordinario, il miele, l’acqua e i succhi di frutta.
In altre categorie, di solito quelle relative ad alimenti ad alto grado di trasformazione – come ad esempio i prodotti dolciari, le merendine, le salse e le bevande aromatizzate – è autorizzata un’ampia gamma di additivi.
Inoltre l’elenco degli additivi che possono essere aggiunti ad altri additivi, enzimi, aromatizzanti e nutrienti servirà ad assicurare che l’esposizione agli additivi per il tramite di questi ingredienti rimanga limitata.
Quali altri cambiamenti sono introdotti dalle nuove disposizioni?
Al di là della definizione dei due elenchi, la nuova legislazione prevede inoltre:
- condizioni chiare alle quali gli additivi possono essere aggiunti agli alimenti;
- una categorizzazione degli alimenti con un’elencazione chiara degli additivi a seconda delle categorie di prodotti alimentari cui questi possono essere aggiunti;
- un programma per un riesame completo della sicurezza di tutti gli additivi autorizzati;
- orientamenti e istruzioni chiari per coloro che richiedono l’autorizzazione a nuovi usi di additivi alimentari.
Contesto generale in tema di additivi
Le condizioni generali per l’uso degli additivi alimentari sono state fissate dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel regolamento quadro del 2008 e rimangono tuttora in vigore. Tale regolamento definisce un quadro generale, principi obiettivi cui si deve ispirare tutto il diritto derivato. Esso prescrive che l’uso degli additivi sia sicuro, tecnologicamente giustificato, non tragga in inganno i consumatori e presenti vantaggi e benefici per i consumatori stessi.
Riesame degli additivi
Nel marzo del 2010 la Commissione ha adottato un programma per il riesame di tutti gli additivi alimentari autorizzati. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) deve sottoporre a nuova valutazione tutti gli additivi entro il 2020. La nuova valutazione segue priorità definite sulla base dell’ultima valutazione effettuata per un determinato additivo, delle nuove informazioni scientifiche disponibili, della frequenza d’uso dell’ additivo alimentare e dell’esposizione umana allo stesso.
I coloranti alimentari sono al primo posto sull’elenco delle priorità. Diciassette coloranti sono stati già sottoposti a nuova valutazione. Per tre di essi la Commissione ha già proposto livelli d’uso riveduti poiché l’EFSA ritiene che l’esposizione a questi additivi possa essere potenzialmente troppo elevata per certi gruppi di consumatori.
Grazie a nuove informazioni scientifiche si è attribuita un’elevata priorità al dolcificante aspartame che sarà sottoposto a nuova valutazione entro il settembre 2012.
Orientamenti e istruzioni
Nel marzo del 2011 la Commissione ha adottato una misura che elenca i requisiti per l’autorizzazione di un nuovo uso di un additivo. Essi comprendono i dati tossicologici necessari per la valutazione del rischio e le informazioni atte a dimostrare che l’uso dell’additivo è tecnologicamente giustificato, può presentare vantaggi per i consumatori e non è fuorviante.
Per aiutare coloro che in futuro presenteranno domanda di autorizzazione per nuovi usi di additivi la Commissione ha preparato una guida pratica disponibile su Internet (http://ec.europa.eu/food/food/fAEF/authorisation_application_en.htm). Essa consentirà ai richiedenti di introdurre fascicoli completi agevolandone così il disbrigo. La Commissione è convinta che queste iniziative possano stimolare un’innovazione responsabile da parte dell’industria alimentare.
Un esempio di prodotto innovativo sono i glicosidi steviolici, un dolcificante naturale ricavato da una pianta, la Stevia ribaudiana. La Commissione ha inoltre adottato oggi un regolamento che ne autorizza l’uso in diverse categorie di alimenti.
L’EFSA è stata sollecitata a valutare la sicurezza della sostanza e ha concluso che il dolcificante non è né cancerogeno né genotossico e non presenta rischi di tossicità per la riproduzione o per lo sviluppo e ha definito una dose giornaliera ammissibile (DGA) di 4 mg/kg di peso corporeo/giorno. Stime prudenziali dell’esposizione ai glicosidi steviolici, sia negli adulti che nei bambini, suggeriscono che è probabile che la DGA venga superata ai livelli massimi d’uso proposti.
Per assicurare che questa esposizione sia sicura per i consumatori si devono sottoporre a revisione gli usi e i livelli per i quali è richiesta l’autorizzazione. Il regolamento adottato oggi riflette i risultati di tale processo.