La Lega Consumatori Sicilia, insieme alle altre associazioni di consumatori, chiede alle autorità competenti che sia fatta presto chiarezza sulla vicenda dell’esorbitante aumento del costo della pasta, alimento principe della dieta mediterranea e da sempre importante alleato sulla tavola delle famiglie italiane. Dopo le perquisizioni di qualche giorno fa, compiute dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, su ordine della procura di Roma, nelle sedi della Barilla a Parma, della De Cecco a Pescara e Roma, della Divella a Rutigliano (Bari), della Garofalo a Gragnano e della Amato a Salerno nell’ambito di un’inchiesta su manovre speculative che hanno determinato un rialzo del prezzo della pasta a partire dal settembre 2007, è giunto il momento della verità. Non è ragionevole, infatti, che in meno di due anni il prezzo di questo genere alimentare di larghissimo consumo sia potuto aumentare di oltre il 50%. I consumatori italiani hanno il diritto di pagare il giusto prezzo, e non il risultato di fraudolenti accordi (tutti ancora da accertare, ovviamente) tra i produttori.